E’ appena entrato in circolazione il nuovo treno veloce della ditta Luca di Montezemolo-Diego Della Valle, due imprenditori e finanzieri che hanno così cominciato a macinare profitti grazie all’ideologia liberista, alla base di una liberalizzazione del trasporto ferroviario che ha relegato in secondo piano la logica del servizio pubblico, danneggiando la maggioranza dei passeggeri, quelli che percorrono brevi tragitti sulla rete regionale.
Nel regolamento d’accesso al treno chiamato goffamente “Italo”, con sospette allusioni a una stagione storica per la quale non è bene avere nostalgie, è previsto il divieto d’accesso per animali di peso superiore ai 10 chili. Trenitalia ammette invece gratuitamente animali nei trasportini e chiede il pagamento di un biglietto dimezzato per quelli di taglia superiore. Non è facile capire quale sia la logica che ha ispirato questa norma ai manager di Italo. Questo divieto ha il chiaro crisma della discriminazione: è del tutto arbitrario e immotivato, se non – forse – in una logica nella quale anche lo spazio fisico è denaro. Un cane di grossa taglia, occupa quasi il posto di una persona, ma sarebbe difficile chiedere il prezzo intero, quando la concorrenza chiede solo la metà. Meglio tenere fuori i cani e lasciare libero il posto per il passeggero, anzi per il cliente: una perfetta applicazione dei più beceri prìncipi del profitto e del commercio. Anche per questa norma discriminatoria, che copre di vergogna i due imprenditori, il nostro invito è a protestare contro la compagnia e a non salire mai su Italo.
Discussion
No comments yet.