Digiuno a staffetta

12/2/13 – Il mio digiuno. Un gesto di solidarietà

 di Silvia Grassotti

Si sono appena concluse le mie 24 ore di digiuno per esprimere il mio NO alla detenzione a catena dei cani. L’ho vissuto come un momento di ribellione e riflessione. Il mio è un piccolo contributo per sostenere la battaglia intrapresa da Davide e da tutti gli altri che stanno partecipando al digiuno collettivo.

Vorrei tanto avere una bacchetta magica per svegliare le persone addormetate e per far capire loro che non possiamo più rimanere indifferenti davanti a tanta sofferenza inflitta agli animali. Con che diritto decidiamo le sorti di un altro essere vivente? Spesso la nostra società considera questi esseri senzienti come merce, cibo, strumento, divertimento, perdendo di vista completamente la lora anima, l’intelligenza, la sensibilità e soprattutto la loro dignità.

silviaUn cane è un amico fedele, un compagno di vita che non ci abbandonerà mai.

Non ho mai avuto un cane, ma provo verso di loro un rispetto profondo e sincero. Credo che sia una cosa reciproca, quando incrocio un cagnolino per strada riesco a capirlo al volo. Mi domando come sia possibile adottarne uno per poi tenerlo legato ad una catena. Mi meraviglio di quanto possa sembrare “normale” e legale in questo paese che si ritiene “civile”.

ll mio digiuno inizia con un pensiero. Gli amici ce li scegliamo o ci capitano?

Chi è per noi un cane (o un atro animale) che adottiamo? Un amico, un oggetto o cos’altro?

Per quanto riguarda me, divido il cuore con 5 gatti. Non li ritengo proprio amici, sono molto, molto di più. Venerdì scorso purtroppo abbiamo subito una perdita, la nostra gatta Picci di 14 anni ci ha lasciati. 

Sapevamo che sarebbe successo, ma è stato ugualmente un dolorosissimo shock e adesso è davvero dura continuare la vita senza di lei, senza le sue fusa e i bacini “puzzini”, senza le sue corse sul divano appena entravamo in casa per ricevere i grattini. Non dobbiamo più controllare se il letto è “libero” o se si è “nascosta” sotto le coperte per dormire in santa pace. Ci mancherà la sua vocina delicata, il suo sguardo pieno di amore e gratitudine. L’abbiamo tutti amata alla follia e lei ha amato noi e gli altri suoi fratellini con la coda.

Credo sia stata lei a sceglierci, in ogni caso posso dire senza ombra di dubbio che ha reso migliore la vita della mia famiglia. Allo stesso tempo credo che sia stata fortunata, perchè la sua esistenza è stata davvero felice, purtroppo non è così per tutti.

Per questo sono convinta che sia necessario continuare a lottare per dare loro una voce, chiedendo di spezzare ogni ottusa catena, pretendendo giustizia per questi nostri amici speciali.

Concludo la mia riflessione con una poesia di Kahil Gibran tratta da “Il Profeta”

L’amicizia

Il vostro amico è il vostro bisogno saziato.
È il vostro campo, che seminate con amore e mietete ringraziando.
Egli è la vostra mensa e la vostra dimora
perché, affamati, vi rifugiate in lui
e lo cercate per la vostra pace.
Se il vostro amico vi confida il suo pensiero
non nascondetegli il vostro.
Quando lui tace
il vostro cuore non smette di ascoltarlo,
perché nell’amicizia
ogni pensiero, desiderio, speranza
nasce in silenzio e si partecipa con gioia.
Se vi separate dall’amico non addoloratevi,
perché la sua assenza vi illumina su ciò che più in lui amate,
come la montagna, per chi sale, è più nitida dal piano.
E non vi sia nell’amicizia altro intento
che scavarsi nello spirito a vicenda.
Perché l’amore che non cerca unicamente
che lo schiudersi del proprio mistero
non è amore, ma una rete che pesca soltanto cose inutili.
La parte migliore di voi sia per l’amico.
Se egli deve conoscere il deflusso della vostra marea,
fate in modo che ne conosca anche il flusso.
Perché cos’è il vostro amico,
se andate in cerca di lui per uccidere il tempo?
Cercatelo invece per avere tempo da vivere.
Perché egli è lì per servire il vostro bisogno,
non per riempire il vostro vuoto.
Condividetevi le gioie
sorridendo nella dolcezza amica,
perché nella rugiada delle piccole cose
il cuore scopre il suo mattino
e si conforta.

 Silvia Grassotti – Lav Valdinievole

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