Perle agli umani

Libri / “Volare!”, contro la Sagra dei osei

VOLARE! a cura dell’AssociazioneAnimalisti Friuli Venezia Giulia
Autoproduzione pagine224 può essere richiesto scrivendo a animalstifvg@gmail.com

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Questo libro è stato autoprodotto per dire NO alla Sagra dei Osei di Sacile. Si tratta della più grande manifestazione avicola europea dove si vendono uccelli. E’ un libro corale, proprio come il No che rappresenta ed è dedicato a tutte le vite ancora prigioniere, esposte e vendute. Animali che conoscono la sofferenza, ma ancora in grado di gioire, desiderare e ribellarsi.
I curatori dell’associazione Animalisti FVG spiegano le origini di questa fiera che inizia intorno al 1200, ma raccontano anche la “contro-storia” messa in atto con manifestazioni, presidi, boicottaggi, contro-manifesti per cercare di fermarla e denunciare la cinica ingiustizia che continua a permettere di rinchiude in piccole gabbie e trattare come merce questi meravigliosi animali, da sempre simbolo della libertà.
Il libro contiene quindi le voci di attiviste, filosofi, poetesse, giornalisti, antropologi, scrittrici, artisti che hanno contribuito con i loro testi. Ecco alcuni brani.

Frammento di Adriano Fragano
…ogni anno si svolge una sagra in cui migliaia di esseri senzienti vengono esposti, venduti, comprati, usati e maltrattati come se fossero oggetti; ogni anno si svolge una sagra mediante la quale le giovani generazioni umane vengono “educate” alla sopraffazione, a credere nella legge del più forte e nel diritto di quest’ultimo a disporre delle esistenze altrui a proprio piacimento. Più che di orgoglio, quindi, sarebbe giusto parlare di vergogna, ma così per molti non è…

 

Frammento di Leonardo Caffo

… Vorrei dire qualcosa del canto, ma proprio del canto di coloro che sono ingabbiati e mostrati, come delle merci, nelle fiere di Sacile e in quelle di tutto il mondo. Ma anche dei canti dei carcerati umani, degli animali da circo e da macello. La musica è energia, e il canto muove questa magia che emancipa l’individuo dalla sua condizione terrena. Il canto è emissione di suono, è ritmo e altezza di una velocità spaziale, ed è melodia che rompe il silenzio. Mi piace pensare che gli individui senza nome che popolano le gabbie, ovunque siano le sbarre che impediscono una vita, cantino per inseguire la libertà attraverso un’estensione di se stessi: la voce si espande e supera i confini delle nostre celle, si spinge oltre i confini del nostro sguardo e raggiunge individui –altri da sé- sconosciuti al cantore. Mi piace pensare agli uccelli di Sacile come a un coro, che attraverso la maestosità del canto tenta di sfuggire alla meschinità dell’uomo…

Frammento di Troglodita Tribe

… Guardate le mani di chi prende gli uccelli in gabbia per venderli, concentratevi su quelle mani. Sono gesti pesanti e grossolani di mani che si abbattono violente sulla sottile delicatezza di chi vive sollevato da terra, di chi guarda il mondo da un altro alto punto di vista. Quelle mani non si prendono solo la vita di tutti questi uccelli, quelle mani offendono, stritolano e deridono l’intera loro essenza. Li uccidono senza ucciderli, perché li annullano, li strappano dal cielo nella squallida illusione di poter ingabbiare una fettina di libertà. Eppure le nostre mani sono uno strumento meraviglioso. Le nostre mani hanno dirompenti potenzialità. Si dice, infatti, che la buona o la cattiva sorte non sia il frutto di una coincidenza, ma che, invece, sia nelle nostre mani, perché dipende tutto da come le usiamo…

Frammento di Marco Maurizi

… E poi le ali. Il dono del volo, la capacità di sentire il proprio corpo sciogliersi nell’aria, l’elemento del vuoto che ti sostiene, il possibile che si fa orizzonte, la libertà che si incarna in una parabola danzante. Ridicoli, imbarazzanti e spaventosi al confronto, Icaro, Leonardo e i fratelli Wright. La nostra invidia per gli uccelli è senza pari dall’alba dei tempi. Ci guardano dall’alto -benché non dall’alto in basso- e questo a noi non va. Non sopportiamo che esiste una prospettiva al mondo che non sia la nostra…

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