Approfondimenti

Il no all’opzione vegana, una prepotenza

Pubblica la lettera scritta da Mariangela Corrieri, ex responsabile Lav a Firenze, ai consiglieri comunali dopo la bocciatura della proposta di introdurre un’opzione vegana nelle mense pubbliche.
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Gentili signori
abbiamo preso nota della bocciatura in Consiglio comunale dell’opzione vegana nelle mense scolastiche e della promozione di tale scelta alimentare anche presso le mense non scolastiche presenti sul territorio. Proposte avanzate dal consigliere Tommaso Grassi.
Vengono tutelate le scelte alimentari di ebrei e musulmani ammettendo la pratica cruenta della macellazione rituale senza stordimento e non viene ammessa l’alimentazione incruenta e morale di chi fa una scelta vegana.
obesiNaturalmente consideriamo tale bocciatura come una chiusura mentale, una prepotenza, quella  mancanza di considerazione verso le scelte personali altrui che perfino l‘art. 2 della Costituzione tutela in quanto rispetto dei convincimenti dei singoli e base del rispetto della persona umana e della sua dignità.
Le istituzioni non dovrebbero quindi imporre la loro visione (spesso dogmatica e insipiente) ma offrire ai cittadini un ventaglio di scelte dalle quali costoro potranno attingere secondo il proprio convincimento e le proprie esigenze di salute e coscienza morale.
Nessuno di noi può essere strumento del volere di altri e nessuno può imporre ad altri come alimentarsi.
Noi ce lo saremmo augurato e non soltanto per gli animali che si salverebbero dalle inaudite sofferenze a cui vengono sottoposti, ma anche per l’ambiente (acqua, foreste, clima) la cui devastazione produce quel cambiamento climatico certificato dal rapporto FAO del 2006 Livestocck’s long shadow, aggiornato recentemente, il quale espone con chiarezza come gli allevamenti intensivi di animali rappresentino una delle principali cause di immissione nell’atmosfera (51% del totale) di gas serra – anidride carbonica (CO2), metano (CH4), ossido di azoto (NO2) e clorofluorocarburi (CFC).  Vedi http://lav.nethouse.it/uploads/38/17617_DOSSIER_CAMBIAMENTI_CLIMATICI_def.pdf
Il ciclo di produzione della carne infatti è un sistema inefficiente che trasforma una moltitudine di alimenti a base vegetale in una quantità estremamente  limitataIl di alimenti di origine animale incidendo  non soltanto sull’ambiente ma anche sulla fame nel mondo e sulla nostra salute (diabete, cancro, obesità, malattie cardiovascolari). 
Ma possiamo arrestare il processo?  Sì, possiamo. Agevolando le scelte vegane e cominciando ad alimentarci senza prodotti animali almeno un giorno a settimana secondo l’esempio di città come San Francisco, Gand e tante altre nel mondo.

Inviamo un ringraziamento per la loro sensibilità, la libertà di coscienza e il rispetto della Costituzione a tutti quei consiglieri che hanno votato a favore della scelta vegana e invitiamo tutti a una riflessione.

 

Mariangela Corrieri – ex Responsabile LAV Firenze e amici

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