Perle agli umani

09/12/2012 – Perle agli umani: Perchè amiamo i cani, mangiamo i maiali e indossiamo le mucche

Il libro di cui parliamo oggi è “Perchè amiamo i cani, mangiamo i maiali e indossiamo le mucche” della psicologa e ricercatrice Usa Melanie Joy (edizioni Sonda 2012).

amiamo i caniCome è evidente fin dalle prime pagine , Melanie Joy in questo saggio si rivolge in primo luogo a chi mangia ancora carne e, attraverso un metodo deduttivo fatto di domande incalzanti e risposte puntuali, cerca di portare alla luce i meccanismi, psicologici, culturali e ideologici, che nella società occidentale contemporanea, permettono alla maggior parte delle persone di mangiare la carne degli altri animali . Una condizione che però ci fa vivere quotidianamente in una contraddizione psicologica ed etica di cui spesso non abbiamo nemmeno consapevolezza: cioè quella di chi da un lato ama (anche in maniera profonda) gli animali (soprattutto quelli da noi definiti “da compagnia” – in primis cani e gatti) ma allo stesso tempo continua a ucciderne e mangiarne altri.

Perché questo è possibile?

All’interrogativo Melanie Joy risponde coniando un nuovo termine: CARNISMO

Il carnismo, contrapposto al vegetarismo e al veganismo, spiega Melani Joy è quella ideologia dominante, così radicata da diventare “senso comune” e quindi da essere invisibile e non riconosciuta, che rende accettabile, anzi di più normale e naturale, mangiare la carne degli altri animali.

Il CARNISMO è in sintesi un sistema ideologico fatto di credenze e convinzioni condivise basate – come spiega ancora Melani Joy – in primo luogo sulla violenza: alla base del carnismo c’è infatti l’uccisione degli altri animali (la carne non esiste senza macellazione). Ma questa violenza costitutiva del carnismo viene nascosta perchè in realtà è insopportabile per la maggior parte delle persone. Per questo il sistema carnista dominante è stato costretto ad usare numerosi meccanismi di difesa e di occultamento della realtà: il primo è più evidente è quello di nascondere macelli e allevamenti intensivi . Ma non solo: fondamentale è rendere le vittime del carnismo invisibili e ferle percepire come se fossero oggetti anziché individui, anche attraverso un linguaggio spregiativo.

Nel corso del saggio Joy svela e analizza i vari meccanismi che caratterizzano questo sistema anche mettendoli a confronto con altre ideologie violente e dominanti del passato (dallo schiavismo al nazismo) mettendoci soprattutto in guardia da tutto quello che è conservazione, status quo, da tutto quello che ci hanno insegnato a considerare “normale”. Perchè, come diceva George Bernard Show, “la consuetudine farà abituare le persone a qualsiasi atrocità”.

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=0P7XVIGA_Ok

Discussion

No comments yet.

Rispondi

Animali da set / rubrica di Emilio Maggio

Lessico dell’Antropocene / rubrica di Francesco Panié

Che razza di bastardo / rubrica di Massimo Raviola

Parlando di animalità / rubrica di Francesco De Giorgio

Speriamo che sia vegan / Letture per bambini

Il Cineanimale secondo Emilio Maggio

C’era una volta il bel paesaggio toscano

L’appello “Toscana rossa… di sangue”

#salvaiselvatici Flash mob a Firenze 17/1/2016

L’ebook “Il vero volto della caccia”

Perché la caccia è fuori dalla storia

L’enciclica Laudato si’ secondo Luigi Lombardi Vallauri

Così parlò la locusta / Rubrica di Entomosofia a cura di Roberto Marchesini

Democrazia del cibo

VIAGGIO IN INDIA / di Luigi Lombardi Vallauri

Archivi

By continuing to use the site, you agree to the use of cookies. more information

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close