Approfondimenti

“Piccole zanne crescono”, incontro con Aldo Giovannella / resoconto di Sabrina Parretti

1° Novembre  2019  –  International Vegan Day

Firenze –  Via Gioberti, 33 – Oratorio dei Salesiani

Piccole  zanne crescono

incontro con il Dr. Aldo Giovannella, medico veterinario, 

fondatore del Pengo Life Project  in sostegno allo Sheldrick Wildlife Trust

Conduce Camilla Lattanzi 

Resoconto di Sabrina Parretti

Alle ore 19,15, presso la sala dell’Oratorio dei Salesiani, in Via Gioberti 33 a Firenze, si è svolto l’incontro con il Dr. Aldo Giovannella, fondatore del Pengo Life Project, gruppo italiano che sostiene e promuove le attività dello “ Sheldrick Wildlife Trust”, fondazione anglo-keniota dedita alla lotta al bracconaggio degli elefanti africano e rinoceronti neri ed alla riabilitazione psico-fisica dei cuccioli orfani.

Aldo ringrazia i presenti e mostra un’esposizione di elefantini di varie fogge e materiali, che fanno parte di una donazione pro-Pengo da parte di un privato. Stasera gli oggettini sono in vendita per raccogliere fondi per le finalità  del Gruppo suddetto.

L’avorio, cioè le zanne ricavate dall’uccisione dell’elefante ed il corno, ricavato dall’uccisione del  del rinoceronte, ha un costo commerciale enorme sul mercato e tutto quel fiume di denaro che se ne ricava serve per rifinanziare altre attività illecite: armamenti, droga, traffico d’organi, forme di schiavismo, ecc. E’ tutto collegato a questo commercio illegale. Si ritiene che il commercio illegale di animali, di parti di animali  e di piante in via di estinzione rappresenta, per valore, il quarto traffico illecito sul mercato mondiale.

Il Centro Sheldrick nasce nel 1977 in Kenya grazie a una donna, Daphne, in memoria del marito David Sheldrick che era il guardiano del Parco a Nairobi e che fu il primo, negli anni 50, a creare le squadre dell’antibracconaggio.

Accompagnando la spiegazione con l’illustrazione delle slides, riferisce che il numero degli elefanti, dai primi del ‘900 agli anni ’60, è passato da 5 milioni a 3 milioni; dagli anni ’60 alla fine  degli anni 80, il numero degli elefanti era sceso ad 1,5 milioni. Nel 1989 da parte del CITES fu introdotto il divieto Internazionale di commercio e vendita di avorio. Da allora il numero degli esemplari in Africa è ancora sceso ed è stimato essere  circa 450.000. Questi numeri si riferiscono all’elefante africano di savana (Lexodonta africana) e all’elefante africano di foresta (Lexodonta cyclotis). 

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Aldo riferisce di aver fatto il suo primo viaggio in Kenya il 3/3/2009 . Nel 2010 decide di fondare Il Progetto Pengo. Tantissime radio e Tv italiane regionali e nazionali, hanno parlato di questo suo progetto, ne cita alcune: Rai 1, 2, 3, Canale 5, la presentatrice Licia Colò, la trasmissione l’Arca di Noè, ecc. Con Pengo è possibile fare viaggi in Kenya non da turisti ma da veri viaggiatori che vogliono conoscere quella realtà. Il gruppo Pengo può contribuire diffondendo la cultura dell’elefante e il concetto del rispetto per la vita in sè. Inoltre può raccogliere materiali e fondi che poi vengono portati direttamente laggiù, nel corso dei viaggi annuali. Inoltre tali viaggi incrementano anche l’economia locale, per le spese che vengono sostenute per cibo, alberghi, ecc. Nello scorso mese di agosto di quest’anno ha organizzato un viaggio composto da 3 gruppi, con itinerari in parte diversificati. Fa notare che i fondi dello Sheldrick vengono dallo stesso reinvestiti non solo nella lotta al bracconaggio  ma anche in altre strutture che servono per migliorare le condizioni di vita di tutti,  degli animali e degli uomini che vi lavorano. 

Aldo riferisce che nel 2013 organizzò la prima marcia mondiale in difesa degli elefanti a Roma, manifestazione che si svolse in contemporanea in altre dieci città del mondo. Fu proprio in quell’occasione che la dott.ssa Dame Daphne Sheldrick lo nominò fino alla sua morte Ambasciatore dello Sheldrick.

Quest’ultimo ha avuto collaborazioni con il Centro di Cynthia Moss, la grande etologa che vive nel Parco di Amboseli e svolge studi sulla ricerca genetica degli elefanti.

Per la salvaguardia degli elefanti  è necessaria la conservazione del loro habitat, non basta un impegno solo etico e morale. In Kenia sono presenti  4 centri Sheldrick; quello di Nairobi,  Voi, Ithumba e Umani. Attualmente in Kenya il bracconaggio verso gli elefanti è pressoché allo zero, ma esiste un importante e severo conflitto “Uomo/animale” , legato soprattutto ad attività di ritorsione dei coltivatori verso gli elefanti per danni subiti alle loro colture, e alla competizione per l’acqua. Oggi il Kenya sta vivendo un aumento demografico importante che riguarda sia le persone, sia le mandrie di bovini.

Quindi anche se il  trend è in crescita per quanto riguarda il numero degli elefanti, la competizioni con l’uomo, invece per quanto riguarda le risorse ambientali da spartire, come la terra e l’acqua, sta aumentando in maniere quasi incontrollabile.

Sempre accompagnando le parole con le immagini delle slide, riferisce alcune cifre relative all’attività delle squadre Veterinarie sovvenzionate dallo Sheldrick,: con una media che va dai 400 ai 600 animali soccorsi e trattati. Fino a circa due anni occorrono circa 3 barattoli di latte al giorno per ciascun elefante, con un costo di circa 90 dollari al mese; occorrono 9 anni di cure e riabilitazione prima che un elefantino possa tornare in natura, di cui i primi 3 anni sono a strettissimo contatto, giorno e notte, con i keepers. 

Oggi in Kenya le cause dello stato di “orfani” degli elefantini sono riconducibili a:

  • bracconaggio 5%

  • legate all’uomo 60%

  • cause naturali 25%

  • sconosciute 10%  comunque riconducibili ad una delle tre precedenti.

Il traffico mondiale delle specie o viventi, o di loro parti (vegetali/animali) in pericolo o in via di  estinzione è stato stimato essere intorno a 23 miliardi di $ all’anno, di questi circa 300 milioni sono legati al traffico illegale di avorio

Ogni anno in Africa si stima che vengono ancora uccisi tra i 20.000 e i 30.000 elefanti 

L’unica soluzione per proteggere gli elefanti dal sicuro sterminio, sarà quella di ridurre a 0 l’offerta: Zero Offerta/ Zero Domanda 

Per contrastare il fenomeno n. 81 aerei hanno sorvolato le zone abitate da elefanti più a rischio. Esistono delle zone dell’Africa, come l’Etiopia, dove gli elefanti sono estinti.

Purtroppo, secondo la classificazione delle specie a rischio estinzione, l’elefante africano non è stato classificato in appendice I , mentre invece in molte Nazioni dell’Africa lo è. A questo ritmo di uccisioni  la sparizione è davvero prossima. 

Attualmente in Kenia ci sono circa 35.000 elefanti. 

Con soli 50 dollari l’anno è possibile effettuare un’adozione a distanza di un cucciolo orfano, assistito in Kenya dallo Sheldrick. 

Indirizzo pagina Italiana per le adozioni: https://www.pengolifeproject.it/adotta/

A conclusione, Aldo proietta un breve filmato del gruppo Toscana del 13° Viaggio Pengo dell’agosto 2019. Fra questi, anche la sottoscritta che viene invitata a riferire al pubblico presente la sua personale testimonianza e che quindi legge ai presenti questa sua pagina scritta:

Sono molto contenta della realizzazione di questo evento e ringrazio tutti: gli organizzatori e i partecipanti della serata. Soprattutto ringrazio Aldo che, includendomi fra i  partecipanti al 13° Gruppo di Viaggio Pengo, mi ha permesso di realizzare il mio vecchio sogno di andare in Africa e mi ha permesso di farlo nel migliore dei modi, lontana dalle consuete rotte turistiche e toccando letteralmente con mano questa bellissima realtà di protezionismo ed ecologismo ambientale. 

Il nostro viaggio, nello scorso mese di agosto, ci ha portato in Kenia a visitare due “orfanotrofi” per elefantini: quello di Nairobi, dove sono ospitati cuccioli da uno a tre anni, e quello di Voi, che ospita elefantini più grandicelli, tutti accomunati dalla loro condizione di orfani. Tutto era cominciato con l’adozione a distanza di Dololo, l’elefantino ospite della nursey di Nairobi, di cui tante volte, nei mesi precedenti la partenza, avevo visto e rivisto su You Tube il filmato del salvataggio, tanto che mi sembrava già di conoscerlo e di sentirlo un pò “mio”. L’impatto con la realtà mi ha suscitato diverse emozioni e sentimenti, primo fra tutti, l’ incredulità per essere davvero arrivata fin là a incontrarlo!

C’è stata la tenerezza nel sentire gli affamati barriti dei cuccioli, vedere le loro corse al rientro dal bush verso i loro kippers, le loro balie umane che vivono con loro giorno e notte, porgendo ad ore prestabilite i biberon con il latte più simile possibile a quello che avrebbero dovuto prendere dalle loro madri.

Ci sono stati attimi di sorrisi, per le loro pose talvolta buffe e spesso intelligenti, come afferrare la canna dell’acqua per bere! 

C’è stata la meraviglia nello scoprire, con il contatto fisico, alcuni particolari  finora sconosciuti: la loro pelle tanto spessa, ruvida e rugosa del corpo e quella invece liscissima e fragile del retro dei padiglioni delle orecchie; le loro zannette che iniziano a spuntare; le loro piccole e curiose proboscidine che ti annusano e ti esplorano dappertutto e i loro occhi, con quelle ciglia lunghissime! 

E’ stato proprio osservando gli occhi e lo sguardo un pò fisso di uno di loro in particolare, Mukkoka, che mi sono domandata cosa è rimasto nei loro occhi e nella loro memoria della terribile esperienza di violenza e di privazione vissuta.

Soprattutto c’è stata quindi la consapevolezza che quei cuccioli al di là del sorriso che ci strappano, sono la testimonianza vivente di una tragedia , quella dell’uccisione delle loro madri e dello sterminio degli elefanti ma c’è in me anche la certezza che grazie alla Fondazione Sheldrick e al supporto di Pengo Project, questi cuccioli avranno un futuro, cresceranno fino a diventare adulti, splendidi colossi imponenti e pacifici come quelli che abbiamo poi visto in altre giornate nei Parchi Nazionali.  

Spero di poter rinnovare il mio sogno di tornare in Africa e spero di farlo in una realtà sempre più rispettosa del patrimonio di vita che quella terra ospita!”

L’incontro termina con i ringraziamenti di tutti i presenti che si recano poi ai tavoli per la consueta cena vegana curata dal vegan chef Gabriele Palloni che stasera, per i nomi delle portate, si è ispirato, all’argomento della serata: l’elefante!

L’invito del relatore a partecipare al 14° e 15° Pengo Safari in agosto del 2020

per informazioni scrivere a info@pengolifeproject.it

https://www.pengolifeproject.it/pengo-safari-negli-anni/

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